Sono finiti i soldi, mamme in rivolta: servizi Mensa e Nido a rischio in questi comuni
A rischio (canva.com) -www.guidamamme.it
Servizi Mensa e Nido sempre più costosi. E, da adesso, sono a rischio in alcuni comuni d’Italia. Il quadro non lascia spazio a dubbio.
Parlando di previdenza e politiche governative, è indubbio ormai che le neo famiglie italiane affrontino da tempo una situazione complessa e problematica.
Servizi fondamentali come mense scolastiche e asili nido continuano a crescere di prezzo, mentre il potere d’acquisto diminuisce e i redditi familiari si fanno sempre più vulnerabili e ridotti.
In numerose città, risulta che l’accesso a bonus e agevolazioni non è più sufficiente a garantire la tranquillità delle famiglie con bambini piccoli. Aleggia nell’aria il timore che la prossima manovra possa creare nuovi squilibri, soprattutto per quei Comuni che devono affrontare l’aumento dei costi sui servizi pubblici.
Gli enti locali, già in difficoltà a causa di tagli e restrizioni di bilancio interno, rischierebbero di trovarsi in una situazione difficile tra la necessità di mantenere le tariffe sociali e la scarsità di risorse per coprire le spese.
I motivi della preoccupazione
Il quadro da noi tracciato nell’introduzione non si discosta molto da quanto riportato da alcune importanti testate italiane. Come afferma La Stampa, la nuova manovra di bilancio ha sollevato preoccupazioni tra alcuni Comuni in Piemonte per via dell’esclusione della prima casa dal calcolo dell’ISEE; cosa che, sebbene aumenti le famiglie che possono beneficiare di bonus e agevolazioni, potrebbe però di contro compromettere le finanze comunali.
Le tariffe per servizi come asili, mense e trasporti scolastici sono infatti influenzate dall’ISEE e l’espansione degli aventi diritto potrebbe ridurre drasticamente gli introiti. Steven Palmieri, vicepresidente vicario dell’Anci piemontese, ha affermato che l’effetto a catena sulle casse comunali potrebbe essere devastante, specialmente per i Comuni più piccoli e già in difficoltà nel mantenere il loro equilibrio attuale.

Un riduzione che penalizza
Precisa Palmieri: «Se oggi la platea di chi ha diritto ad un aiuto è di 100, domani potrebbe diventare di 130. Con quali risorse, però? Io ho alzato la soglia Isee a 35 mila euro ad Alpignano perché anche il ceto medio è in sofferenza: cosa devo fare, tornare indietro a 20 mila? O aumentare la contribuzione per tutti?». Il sindaco di Collegno Matteo Cavallone aggiunge: «Nella mini manovra del giugno 2024 avevamo già subito tagli sulla nostra spesa corrente, oltre 700 mila euro da qua al 2027. Ora questo». Nel frattempo, l’Anci starebbe facendo appello al governo affinché vengano stanziati fondi extra per supportare i Comuni e proteggere i progetti legati al Pnrr, che dipendono dalle stesse risorse.
Aspettando la discussione in Parlamento ed eventuali, secondo l’opinione sindacale (e non solo), c’è preoccupazione che un intervento per le famiglie possa, in modo paradossale, compromettere quei servizi che le sostengono quotidianamente. Resteremo sicuramente in attesa dei prossimi sviluppi.
