Spesa a Rischio: ti può accadere se paghi con la carta di credito | Si torna al contante
Pagare la spesa (Canva) - guidamamme.it
Se pensi di continuare a pagare tutto con le tue carte, sappi che il rischio minimo che corri è quello di perdere ogni centesimo!
Negli ultimi decenni, il modo in cui gestiamo il denaro è cambiato radicalmente. E da un sistema fondato sul contante, ci siamo progressivamente spostati verso l’uso quasi esclusivo di carte, bancomat, e pagamenti digitali. Una trasformazione, questa, che non è avvenuta per caso, ma stata fortemente incoraggiata da governi, banche e aziende.
Dietro questa spinta, infatti, c’è la promessa di maggior comodità e sicurezza; poiché: niente più contanti da portar con sé; meno rischio di furti; e pagamenti più rapidi. Sebbene ci sia anche chi vede, invece, in questa transizione una forma di controllo sempre più capillare, sulle abitudini dei cittadini.
Non a caso, ogni transazione elettronica lascia esattamente una traccia, utile non solo ai fini fiscali, ma anche per profilare i consumatori.
Dunque, senza quasi accorgercene, siamo arrivati a un punto in cui pagare in contanti è diventata l’eccezione, non più la regola. O non del tutto (forse).
Quando la comodità diventa un rischio
L’uso della carta di credito per la spesa quotidiana è diventato, ormai, una consuetudine; malgrado gli esperti di economia domestica, mettano in guardia dai suoi effetti nascosti. Perché, come sottolineato anche dal sito linkedincaffe.it, questo strumento, nato per agevolare acquisti importanti, è oggi utilizzato persino per le spese di tutti i giorni. Con conseguenze, tuttavia, sottovalutate. Infatti, pagare con la carta, riduce la percezione immediata del denaro speso, e favorisce un atteggiamento più disinvolto, nei confronti delle proprie finanze.
In Italia, una famiglia media destina oltre 400 euro al mese all’alimentazione; in tal modo, quindi, l’utilizzo della carta sembra creare una sensazione di “pagamento differito”, inducendo a superare facilmente il budget prefissato. Ma gli interessi, che possono superare il 20% annuo, trasformano piccoli sforamenti in debiti consistenti, da cui banche e istituti di credito, traggono notevoli profitti.

Riscoprire il valore del contante
Molti esperti, consigliano perciò di tornare – almeno per la spesa quotidiana -, all’uso del contante. Perché maneggiare banconote e monete, restituisce la consapevolezza del denaro che esce dalle proprie tasche; aiutando quindi a limitare gli acquisti impulsivi. Secondo studi di psicologia economica, stabilire un budget preciso, e prelevare solo la cifra necessaria, può infatti davvero ridurre le spese superflue, fino al 30%.
Nei paesi nordici, come la Finlandia, si promuovono programmi di educazione finanziaria per insegnare ai cittadini, a gestire meglio le proprie risorse. E anche in Italia, all’attuale, sta crescendo l’importanza di una maggior consapevolezza economica, tale da evitare l’indebitamento, e mantenere un equilibrio stabile, fra guadagni e spese.
