Lo chiamano il Paese dei Sogni: c’é lavoro per tutti e le famiglie vivono da ricchi con 500€ al mese
Si vive da re (canva.com) - www.guidamamme.it
Il paese dei sogni dove c’è lavoro per tutti e le famiglie vivono come pascià anche con pochi euro, esiste secondo le classifiche.
L’incipit dell’articolo potrebbe farvi viaggiare con la mente quanto, ugualmente, farvi ribollire di rabbia se non vi trovate in una situazione che agevola le decisioni autonome.
Gli scenari pandemici ci hanno posto di fronte ad una realtà ormai innegabile: non è necessario avere una sede fissa per poter vivere e lavorare al meglio.
Secondo questa logica, il mondo può essere letteralmente la nostra casa, che siate persone radicate ad un territorio o anime, per così dire, vagabonde.
Secondo il Global Digital Nomad Report 2025, in Europa spiccano alcune realtà dove vivere con pochi euro in maniera degna e serena è possibile.
Da re in Europa
Secondo Si Viaggia, più della metà degli italiani desidera diventare nomade digitale, ovvero un professionista che lavora esclusivamente da remoto (io ci rientro ed è tanto uno spasso, quanto parecchio impegnativo). Ebbene, secondo il report sopraccitato, l’Europa è il continente dove questa realtà, grazie ad infrastrutture e tecnologie sempre più moderne, è possibile. In particolare, Spagna e Paesi Bassi sono le destinazioni più ambite e amate da coloro che decidono di abbandonare le mura confinate degli uffici tradizionali per cercare una vita all’insegna di flessibilità e libertà.
In una classifica di 64 paesi analizzati per programmi di residenza, durata dei visti, requisiti di reddito, nonché percorsi verso residenze permanenti, vince in particolar modo la Spagna (ironia della sorte, è la mia seconda casa!). Secondo quanto riportato, la Spagna avrebbe conquistato il primo posto per il carattere della flessibilità: i freelance, infatti, possono lavorare anche per clienti spagnoli, purché le collaborazioni rappresentino meno del 20% del proprio fatturato complessivo.

La classifica dei paesi
Il paese, oltre a un buon costo della vita, vanta delle connessioni a banda larga tra le più veloci d’Europa, tanto che alcune notizie di cronaca riportano di come alcuni vandali abbiano tentato di rubare la connessione in alcune stazioni dei treni. Tuttavia, per ottenere un visto serve un titolo universitario o un post laurea rilasciato da un’istituzione riconosciuta oppure almeno tre anni di esperienza nel campo – nonché un’assicurazione sanitaria valida e, ovviamente, nessun precedente penale.
Subito dopo la Spagna, si piazzano i Paesi Bassi grazie al permesso dedicato ai lavori autonomi che desiderano apportare quello che viene definito, tra virgolette, “interesse essenziale per l’economia locale”. Nella top 10 rientra anche il Portogallo, grazie al visto D8 per i lavoratori da remoto; infine, Francia e Germania (presenti in classifica) consentono un Freelance Visa che permette di lavorare a remoto fino a tre anni. Ciò detto, possiamo solamente dire che l’Italia ha ben tanto da imparare, nonché da applicare.
