PLASTICA NEL NOSTRO CORPO: la assumiamo tutti i giorni senza saperlo | Questi alimenti vanno evitati
La mangiamo inconsapevolmente (canva.com) - www.guidamamme.it
Assumiamo tutti i giorni la plastica e non ce ne rendiamo nemmeno conto. Ecco gli alimenti che vanno assolutamente evitati.
Torniamo a parlare di sicurezza, e lo facciamo passando in maniera indiretta per l’alimentazione. Diciamo indiretta perché ci riferiremo anche al tema del riciclo.
Ma come fanno le tre ad essere realmente collegate? La premessa è semplice: crediamo che la vita quotidiana in casa sia governata dalla comodità.
Gli oggetti che abbiamo a disposizione dovrebbero essere pratici e utili, nonché permetterci di svolgere le cose in maniera rapida. Tuttavia non siamo proprio coscienti degli effetti che questi possono arrecare.
Alcuni studi mettono in discussione molte delle convinzioni che reputavamo certe, dimostrando come alcuni oggetti di uso quotidiano possano essere molto più problematici del previsto.
Una correlazione pericolosa
Probabilmente penserete: “Ma non stavamo parlando di alimenti piuttosto che di oggetti?”. Domanda lecita, alla quale risponde anche Money: il motivo è la presenza subdola della plastica nelle nostre routine quotidiane, soprattutto alimentari. E la questione non si limita solo all’inquinamento del pianeta: la plastica è entrata nelle nostre abitazioni e perfino nei nostri organismi, attraverso le microplastiche e nanoplastiche contenute in alcuni imballaggi e contenitori per alimenti e bevande.
Alcuni studi, incluso uno condotto dall’Università Autonoma di Barcellona, hanno dimostrato che ogni anno ingeriamo una considerevole quantità di queste particelle, tramite aria, cibo e contatto con oggetti di plastica. Le microplastiche, descritte come particelle di plastica con dimensioni inferiori a 5 millimetri, e le nanoplastiche, ancora più minute, possono accumularsi nei tessuti corporei e causare danni al fegato e ai polmoni, aumentando il rischio di malattie croniche, infarti e ictus.

Oggetti vulnerabili e alternative
Tra gli oggetti più vulnerabili, secondo Money, ci sono gli utensili di plastica, come mestoli, forchette e coltelli, che rilasciano microplastiche soprattutto quando impiegati con cibi caldi. Le bottiglie di plastica, in particolare quelle danneggiate o esposte a condizioni ambientali estreme, sono un’altra importante fonte di nanoplastiche. Anche le bustine di tè, nel processo di infusione, rilasciano elevate quantità di micro e nanoplastiche a causa delle alte temperature e della delicatezza delle bustine. Le padelle in teflon, con graffi o crepe, possono liberare microplastiche e composti a base di bromo. Il senso è dunque semplice: con questa emanazione di agenti inquinanti, qualsiasi alimento che ingerite può diventare pericoloso.
Infine, i contenitori per il cibo da asporto costituiscono una fonte di contaminazione, ancor prima di essere riempiti di cibo! Pertanto, Money suggerisce di sostituire tali oggetti con opzioni più sicure, come utensili in legno o metallo, bottiglie in vetro o acciaio inossidabile; tè sfuso in filtri di carta o tessuto; padelle in vetro o pirex, e contenitori riutilizzabili per il cibo da asporto.
