Pioggia di soldi a chi cambia RESIDENZA: é ufficiale | C’é già chi prepara i bagagli
Saldi in Italia (Canva foto) - www.guidamamme.it
Bonus e sconti fiscali per chi sceglie di vivere e lavorare nei borghi italiani meno popolati: saldi per chi cambia residenza.
Nel corso degli ultimi anni, molte aree montane italiane hanno assistito a un lento ma costante spopolamento. Giovani che si trasferiscono altrove, anziani che restano soli, servizi che chiudono. Ma oggi, una serie di misure inedite potrebbe cambiare radicalmente le sorti di questi piccoli centri, attirando nuovi residenti con incentivi mirati.
Dietro a questo cambio di rotta non ci sono solo le politiche regionali, ma una visione nazionale sempre più orientata alla valorizzazione dei territori marginali. Le montagne, da tempo considerate isolate e difficili da abitare, stanno tornando al centro dell’attenzione grazie a agevolazioni economiche che premiano chi decide di scommettere su di esse.
Alcune Regioni hanno già lanciato iniziative autonome, pensate per attirare pensionati, famiglie e imprenditori. In Abruzzo, Calabria e Sardegna, per esempio, si moltiplicano i casi di chi ha lasciato la città per ripartire da un borgo, attratto da contributi una tantum, sgravi fiscali o supporti alla creazione di impresa. E anche le amministrazioni locali si attivano, come ad Arona, dove lo sconto sulla Tari è diventato un vero incentivo all’insediamento.
Intanto, cresce il numero degli italiani che dopo la pensione decidono di andare all’estero, spinti da un sistema fiscale più favorevole. E proprio per contrastare questa fuga silenziosa, le istituzioni stanno elaborando nuove forme di attrattività, mettendo sul piatto risorse concrete per chi è pronto a fare le valigie… ma stavolta per restare in Italia.
Un’occasione concreta per cambiare vita
La vera svolta è arrivata con la legge 131/2025, pubblicata in Gazzetta ufficiale il 19 settembre. Il provvedimento introduce credibili incentivi per chi sceglie di trasferirsi nei comuni montani sotto i 5mila abitanti. A beneficiarne sono soprattutto i lavoratori in smart working under 41 anni: per due anni, i loro datori di lavoro potranno accedere a una decontribuzione del 100%, fino a 8mila euro.
Come riporta Sky Tg24, questa soglia calerà gradualmente fino ad arrivare, nel 2029, al 20%, con un limite di 1.600 euro. Ma nel frattempo, per chi si muove ora, gli sgravi sono immediati e tangibili, a testimonianza della volontà politica di rendere strutturali queste opportunità.

Dai borghi calabresi al fondo “Resto al Sud”
Oltre alla misura nazionale, diverse Regioni hanno attivato piani paralleli. In Calabria, con il programma “Abita Borghi Montani”, chi avvia un’attività riceve fino a 20mila euro. I pensionati che trasferiscono la residenza per almeno 5 anni possono invece accedere a un contributo annuale di 5mila euro. In Sardegna, gli incentivi salgono se l’impresa crea nuovi posti di lavoro.
C’è anche chi guarda alle opportunità statali: con “Resto al Sud”, è possibile ricevere fino a 200mila euro a fondo perduto per progetti imprenditoriali nel Mezzogiorno. Un mosaico di interventi che, se letti insieme, configurano una vera e propria pioggia di soldi per chi sceglie di cambiare residenza. E c’è già chi, attratto da queste prospettive, sta preparando i bagagli.
