“Sono senza documenti”: le nuove truffatrici prelevano dal tuo conto direttamente in Banca | Le puoi riconoscere solo così

Sportello banca

Basta presentarsi allo sportello per riuscire a truffare l'impiegato e ottenere dei soldi dai conti corrente altrui? Le ultime notizie lasciano senza parole (Freepik Foto) - guidamamme.it

Basta presentarsi allo sportello per riuscire a truffare l’impiegato e ottenere dei soldi dai conti corrente altrui?

Il furto di identità può avvenire anche senza computer. Basta un documento rubato o contraffatto per fingersi qualcun altro. Il truffatore si presenta, usa dati reali e compie operazioni bancarie, postali o amministrative. Se nessuno verifica con attenzione, la sostituzione riesce. Il danno può essere immediato.

Il truffatore usa una carta d’identità falsa, conosce i dati della vittima e agisce con sicurezza. Può prelevare denaro, firmare contratti o accedere a servizi. Se l’operatore non controlla, la frode passa. La vittima lo scopre tardi, quando guarda l’estratto conto.

La sostituzione di persona avviene in banca. Il truffatore entra, fornisce dati anagrafici e simula una richiesta legittima. Se il conto è intestato alla vittima, il prelievo è possibile. La videosorveglianza e la verifica dei documenti sono gli unici strumenti di difesa.

Il furto di identità con documenti falsi è una tecnica collaudata. Il truffatore non ha bisogno di hackerare nulla: gli basta una presenza fisica, un documento credibile e un contesto poco attento. Come funziona?

L’identità rubata

Il truffatore può ottenere informazioni da documenti smarriti, fotocopie lasciate in giro o semplici conversazioni. Una volta raccolti i dati, costruisce una falsa identità e si presenta fisicamente in banca, posta o uffici pubblici.

Il furto di identità allo sportello è tra i più difficili da rilevare, perché si basa sulla fiducia e sulla routine. Le vittime lo scoprono solo quando ricevono notifiche di operazioni mai effettuate. Serve attenzione, verifica e segnalazione immediata. Un caso lascia senza parole.

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Impiegata di banca (frimufilms/Freepik) – guidamamme.it

Il caso

Una donna è finita a processo per aver messo in atto un raggiro bancario tanto semplice quanto efficace: si è finta un’altra cliente e ha prelevato denaro da un conto non suo. Il fatto è avvenuto in una banca di Cuneo, dove l’imputata ha fornito le generalità della vittima, ma non le è stato richiesto alcun documento. Il meccanismo era diretto: entrava in filiale, forniva dati e riferimenti della vittima, e riusciva a ottenere il denaro fingendosi legittima intestataria.

È stata smascherata grazie alla videosorveglianza interna e alla segnalazione del personale, che ha notato incongruenze nei movimenti. Per difenderti, richiedi la conferma con l’app sullo smartphone per tutte le operazioni, anche quelle allo sportello. Non lasciare le tue generalità in giro e conserva scontrini o estratti conto che hanno i tuoi dati per evitare fenomeni di phishing. La notizia arriva da laguida.it.