UFFICIALE INPS: le casalinghe vanno subito in pensione | L’età si è abbassata notevolmente

Pensione e soldi (Depositphotos foto) - www.guidamamme.it

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Una svolta importante per chi lavora in casa: nuove possibilità pensionistiche riconoscono finalmente il valore del lavoro domestico.

Negli ultimi tempi si parla sempre di più di chi, senza fare troppo rumore, tiene in piedi intere famiglie: parliamo di casalinghe e casalinghi. Un lavoro spesso dato per scontato, che invece ha un valore enorme sotto molti punti di vista.

Finalmente, anche a livello istituzionale, si cominciano a riconoscere tutele concrete a queste persone che, ogni giorno, mandano avanti case, figli, genitori… tutto, insomma. E no, non è solo una questione economica.

La società sta cambiando, e con lei anche la percezione di chi non ha un impiego “ufficiale”, ma dedica tempo e fatica alla cura degli altri. Non si parla più solo di “lavoro retribuito”, ma anche di quello sommerso, invisibile, che però è indispensabile.

Ecco perché sta crescendo l’interesse per strumenti previdenziali dedicati, pensati apposta per chi lavora dentro casa. Il punto è proprio questo: dare dignità a un impegno quotidiano che spesso non viene neanche considerato “vero lavoro”. Ma lo è eccome.

Una situazione importante

Da tempo si chiedono norme più giuste, più flessibili, che tengano conto di queste situazioni. Le famiglie, i bambini, gli anziani: tutto gira grazie anche a chi resta a casa e se ne prende cura. È arrivato il momento di riconoscerlo davvero.

E se da fuori sembra tutto semplice, la realtà è ben diversa. Le regole, i requisiti, i fondi previdenziali… tutto è molto tecnico e non sempre facile da capire. Però qualcosa si è mosso e si sta muovendo, e per fortuna non solo nelle parole.

Pensione (Depositphotos foto) - www.guidamamme.it
Pensione (Depositphotos foto) – www.guidamamme.it

Un percorso particolare

Come riporta Melodicamente.com, tutto parte da un fondo speciale, attivo ormai da parecchi anni: il Fondo pensione per casalinghe e casalinghi, nato nel 1997. Pensato per chi ha tra i 18 e i 65 anni e non ha un’occupazione formale, ma lavora – gratuitamente – in ambito familiare. Chi vuole, può iscriversi e versare contributi in modo autonomo. Non serve un datore di lavoro, basta voler costruire un futuro previdenziale.

Occhio però, non è che basta iscriversi e il gioco è fatto. Ci sono delle condizioni da rispettare, e anche abbastanza precise. In pratica, per avere la pensione di vecchiaia a 57 anni, servono almeno 5 anni (cioè 60 mesi) di contributi versati e, attenzione, una pensione che superi del 20% l’assegno sociale – circa 641 euro al mese nel 2024. Se anche uno solo di questi criteri non viene centrato, si deve aspettare i 65 anni. Però chi riesce a contribuire in modo costante per 35 anni può arrivare anche a una pensione di oltre 1.000 euro. Non male, per un lavoro che fino a poco tempo fa non veniva nemmeno considerato.